Coro a nozze
Un giorno importante il 29 giugno 2024 per Gianluca ed Elisa.
Il Coro ha accompagnato gli sposi all'altare cantando alcuni brani tra le mura del suggestivo Castello di Andraz
Un augurio e tanta felicità al nostro collega corista, alla moglie Elisa e al piccolo Liam!!
Con deliberazione n.65 del 13/12/2018 il Consiglio Direttivo del Consorzio Bim Piave di Belluno ha assegnato al Coro Fodom un contributo di 1.500 euro per l'organizzazione della trasferta in Georgia.
Il Coro Fodom ringrazia per l'importante sostegno ricevuto per l'iniziativa.
L'esibizione presso il Centro Disabili gestito da Padre Pavel, il quale ci ha accolto calorosamente insieme ai suoi ragazzi e alla presenza del nunzio apostolico della Georgia Arcivescovo Josè Bettencourt
(Foto di Giuseppe Pellegrini)
L'organizzazione non Governativa dei Camilliani si chiama
Madian Orizzonti con sede in via S. Camillo De Lellis 28, Torino
per eventuali donazioni:
IBAN IT22S0200801046000101096394
CAUSALE PER IL VERSAMENTO:
EROGAZIONE LIBERALE PER CENTRO DISABILI TIBILISI
(si ricorda che tali versamenti possono essere dedotti nella dichiarazione dei redditi)
Per visionare il sito e capire come funziona la struttura ecco il link
http://www.camilliani.org/redemptor-hominis-dei-camilliani-a-tblisi-georgia/
Come un fulmine a ciel sereno, quel fulmine che gli è stato fatale, nella giornata di giovedì 2 agosto 2018, nella valle di Fodom e tra i coristi si è sparsa velocemente la notizia del drammatico incidente al nostro compagno Stefano Devich. La sera precedente, mentre era nel bosco sulla montagna di Andraz per osservare gli animali, sua grande passione, un fulmine lo aveva colpito sotto l’albero dove aveva cercato riparo dal temporale che si era abbattuto in quel momento sulla zona. Una circostanza che non gli ha lasciato scampo. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato il giorno dopo, quando i famigliari, non avendolo visto ritornare a casa, hanno lanciato l’allarme al soccorso alpino. Stefano faceva parte ormai da molti anni della famiglia del coro, dove cantava tra i tenori primi. Una presenza molto attiva la sua nel gruppo. Sempre assiduo alle prove, ai concerti ed alle varie iniziative. Propositivo, critico, entusiasta: una figura insostituibile. «Una delle giornate più difficili anche per la storia del Coro Fodom e di tutti i coristi – il commento a caldo del nostro direttore. “Non dimenticheremo la tua passione, dedizione e assiduità nel canto e in tutte le attività promosse e organizzate dal Coro. Diotelpaie Stefano e RIP!». Così lo ricorda il sindaco Leandro Grones: «Era stimato falegname e molto conosciuto a Fodom anche perché molto attivo nel volontariato e nell’associazionismo. Da poco era entrato nel consiglio della cooperativa alimentare di Pieve, da molti anni faceva parte del Coro Fodom ed era cacciatore della Riserva di Livinallongo, dove per anni ha fatto parte del direttivo ed è stato per me un eccellente collaboratore, attento, capace e preparato. Domenica sarebbe salito al Col di Lana per cantare. Un fulmine l’ha portato via da quei luoghi che lui amava. Alla famiglia tutta manifesto l’affetto e il cordoglio. Di lui resteranno vivi l’esempio dell’attaccamento alla sua terra, la passione per il canto e soprattutto l’amore che aveva per la natura. Stefano sarebbe salito domenica, per la commemorazione del centenario della Grande guerra: «Sul Col di Lana, con gli alpini, abbiamo organizzato un evento unico con tutti i cori e gruppi musicali di Livinallongo, per cantare canzoni di pace sulla montagna che è simbolo della nostra comunità. Con noi anche la delegazione di Gubbio, abbiamo saldo questo legame. Mercoledì sera qui in 15 minuti c’è stato il finimondo: la parte più bassa della valle è stata colpita, è scesa la frana dal Col di Lana, una frana sulla comunale, poi mi hanno avvisato che stavano cercando Stefano. Lui usciva spesso per fare un giretto per vedere camosci o caprioli: era una persona molto prudente, purtroppo si è riparato sotto la pianta sbagliata, perché Dio ha voluto che il fulmine colpisse proprio quella».
Il 15 giugno 2019 il Coro Fodom ha perso il suo suo fondatore Benigno Pellegrini “Gobo” spentosi all’età di 90 anni nella sua casa a Salesei di Sotto. Se oggi la comunità fodoma può vantare una ricchezza musicale fatta di ben 6 cori, una banda ed un Gruppo Folk, gran parte va all’entusiasmo, all’impegno ed all’iniziativa di Benigno. Nato a Salesei di Sotto il 3 ottobre del 1927, terzultimo di sette figli, fin da giovane coltiva e dimostra la sua passione per la musica ed il canto in particolare. Già a 15 anni infatti entra a far parte del Coro Parrocchiale S. Giacomo di Pieve e ne diventa direttore nel 1953. Non frequenta scuole di musica. Non ci sono le risorse in famiglia. Così le basi e le nozioni per insegnare le note le apprende leggendo alcuni libri di teoria e con il tempo con l’esperienza. Nel 1964, dopo il passaggio di Livinallongo con la Diocesi di Belluno il coro parrocchiale si scioglie. Ma la passione di Benigno per il canto è così forte che nel 1972 raduna un gruppo di 15 giovani e fonda così il Coro Fodom, con il quale scriverà pagine storiche per la cultura e la coralità fodoma. Nel 1979 un tragico incidente in montagna gli porta via il figlio Paolo, appena ventenne. Ma proprio lo stesso anno, il 26 agosto, ha l’onore di dirigere il suo coro davanti a Papa Woityla a Punta Rocca sulla Marmolada, dove era salito per visitare le terre del suo predecessore Papa Luciani. L’anno dopo l’incontro si ripeterà in Piazza S.Pietro. Mentre al Quirinale intonerà canti davanti all’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini. Dirigerà il Coro Fodom fino al 1992. Nel 1982 riprende le redini anche del Coro Parrocchiale che guiderà fino al 2005 prima di cedere la bacchetta all’attuale direttore Denni Dorigo. Ma la sua vena artistica non si limita al mondo della musica. Innumerevoli sono le sue poesie, satire e scritti, in gran parte in ladino, composti in occasioni come nozze o avvenimenti particolari. Benigno è stato tra gli ideatori di manifestazioni come “Na sëra fodoma”, e Sánta Maria Maiou, la grande festa ladina che il 15 agosto raduna a Pieve decine e decine di donne con il costume ladino. Leggendario ed indimenticabile il momento nel quale le chiamava sul palco ad una ad una con il soprannome di famiglia per ritirare il ricordo della festa. Nel 1982 da il “la” anche alla nascita del Gruppo Folk Fodom, insegnando ad alcuni giovani i balli della tradizione ladina. Persona di riferimento per la memoria storica di Fodom, ha collaborato alla stesura di diverse pubblicazioni, come il Lunare Fodom. Attivo anche nel mondo del sociale era stato consigliere comunale e vigile del fuoco. Per questa sua attività ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti: nel 1981 è stato nominato da Pertini Cavaliere della Repubblica e nel 1987 Cavaliere Ufficiale da Cossiga. Così lo ricorda il sindaco Grone: “Sapeva coniugare sapientemente il suo lavoro di Guardiaboschi con la passione per il canto e la difesa valorizzazione della nostra cultura: Benigno è stato e sarà il padre del canto e della musica a Fodom. Sabato ha assistito ancora al concerto del “suo” coro e domenica a quello della Banda da Fodom. Il suo vocione baritonale mancherà a tutti. Ma a ricordarlo restano le tante associazioni ed il patrimonio culturale che ha lasciato.